La Conferenza Stato-Regioni ha approvato le linee guida di riforma su tirocini e stage extracurriculari: si introduce un compenso minimo garantito, si stabilisce la durata massima del contratto in base al titolo di studio e si impone requisiti per le aziende onde evitare abusi. Sono esclusi: gli stage che si effettuano durante la frequenza di scuole, master, corsi di specializzazione; i periodi di pratica professionale o per l’accesso alle professioni ordinistiche (praticantato); i tirocini transnazionali (es.: Lifelong Learning Program); stage per stranieri inseriti nelle quote di ingresso; tirocini estivi. Il provvedimento ha lo scopo di regolamentare il ricorso a stage e tirocini nelle imprese, anche in considerazione del fatto che la normativa in materia (articolo 11 del Dl 138/2011 convertito con la legge 148/2011) è stata definita illegittima dalla Corte Costituzionale con sentenza 287 dicembre 2012 (confronta con la precedente normativa). A legiferare in materia possono essere solo le Regioni. Dunque, il provvedimento appena approvato offre le direttive da recepire con specifiche leggi regionali entro 6 mesi e che potranno dunque essere migliorative.COMPENSOIl tirocinante o stagista ha diritto a un compenso non inferiore a 300 euro lordi al mese, anche se le Regioni si sono già impegnate ad innalzare il minimo a 400 euro lordi. E’ prevista una sanzione amministrativa fra i 1.000 e i 6.000 euro per le aziende che non pagano l’indennità.DURATA6 mesi per neodiplomati e neolaureati,12 mesi per disoccupati e inoccupati,24 mesi per disabili.Superata la durata massima consentita scattano le altre forme contrattuali previste dalla Riforma del Lavoro.LIMITE NUMERICOPMI fino a 5 dipendenti: massimo 1 tirocinante o stagistaPMI da 6 a 20 dipendenti: massimo 2 tirocinanti o stagistiPMI oltre i 20 addetti: massimo pari il 10% dei lavoratori assunti a tempo indeterminato.REQUISITIVietati gli stage per mansioni a bassa specializzazione (per le quali non è necessario un periodo formativo). Né possono essere presi stagisti per risolvere problemi di organico nei periodi di grande attività lavorativa (lo stage non può sostituire un contratto a termine) o per sostituzione di lavoratori in malattia, maternità, ferie. Infine, non possono prendere stagisti le aziende che hanno effettuato licenziamenti nei 12 mesi precedenti o che abbiano in corso procedure di cassa integrazione (per mansioni analoghe e nella stessa unità produttiva).